Un gioiello architettonico nel cuore della Grecìa Salentina: il Castello di Corigliano d’Otranto
Il meraviglioso Salento, così come tutta la penisola italiana, conserva strutture e opere di inestimabile valore artistico e culturale. Tra i tanti, il Castello di Corigliano d’Otranto spicca per il suo fascino e la sua imponenza.
Situato nella cosiddetta Grecia Salentina, il castello fu costruito durante l’Alto Medioevo e successivamente ristrutturato e ampliato, durante il XVI secolo, per volere di Gian Battista De’ Monti.
La Grecìa Salentina e Corigliano d’Otranto
Il Salento è la porzione di territorio pugliese che comprende interamente la provincia di Lecce, quasi tutta quella di Brindisi e la parte orientale di quella di Taranto.
Questa zona include altresì la zona corrispondente alla Grecìa Salentina. Parliamo di un’area del Salento composta da 9 comuni della provincia di Lecce in cui viene parlato un particolare dialetto di origine greca, chiamato griko. Tra questi vi è Corigliano d’Otranto. Situato a circa 25 km da Lecce, conserva tra le sue mura strutture e monumenti di rara bellezza, come per esempio il Castello De’Monti conosciuto anche con il nome di Castello di Corigliano d’Otranto.
Il Castello di Corigliano d’Otranto
Come accennato, il Castello di Corigliano d’Otranto, nonché castello De’Monti, fu costruito durante il Medioevo per proteggere la città dalle invasioni dei saraceni, all’epoca interessati ad invadere le coste salentine.
La struttura imponente a pianta quadrangolare circondata da un fossato perimetrale, è arricchita da torri di forma circolare posizionate agli angoli estremi. Queste ultime sono adornate dagli stemmi della famiglia De’Monti di Capua e dedicate a un santo e a una virtù umana principale, dette anche virtù cardinali rappresentate con alcuni bassorilievi.
In particolare, le torri sono dedicate a San Michele Arcangelo – allegoria della fortezza – , a San Giorgio – allegoria della prudenza – , a Sant’Antonio Abate – allegoria della temperanza – e, infine, a San Giovanni Battista – allegoria della giustizia -.
Durante il 1500 e il 1600, la struttura fu modificata. Questo accadde perché il castello non aveva più una funzione difensiva, e per volontà di Francesco Trane barone di Tutino e signore dello Stato di Corigliano, appartenete alla famiglia ducale Trane, succeduta ai De’Monti, fu adattato allo stile del tempo, ossia il barocco.
In quel periodo, infatti, il ponte levatoio fu sostituito da uno in pietra e il fossato perimetrale parzialmente incluso nel giardino. La facciata, anch’essa in stile barocco, presenta mensole decorative e statue rappresentati personaggi di spicco del tempo situate all’interno di apposite nicchie.
Gli architravi, invece, sono decorati con i motti del poeta Andrea Peschiulli, nato a Corigliano d’Otranto, divenuti ormai illeggibili ma già presenti e rimasti intatti nonostante la ristrutturazione del castello. Ad oggi, questo gioiello architettonico, custodisce al suo interno i lasciti delle casate e delle famiglie ducali che lo hanno abitato.
Il tutto è racchiuso nell’area dedicata al museo accessibile ai turisti in visita a Corigliano d’Otranto. Il museo, inoltre, è stato recentemente modificato e reso multimediale per permettere ai visitatori di vivere un’esperienza unica nel suo genere. Non solo, tra le sue mura vi è altresì un’ampia biblioteca e un book shop.